Visita VIRTUALE all’Ecomuseo ADDA di LEONARDO DA VINCI eal Villaggio CRESPI D’ADDA


Con questa visita, per il momento virtuale, vi portiamo a conoscere due gioielli lombardi molto particolari: l’Ecomuseo Adda di Leonardo Da  Vinci ed il  Villaggio di Crespi d’Adda. Testi, immagini, approfondimenti e video per evidenziare la ricchezza di questo territorio.


LEcomuseo Adda di Leonardo Da  Vinci:  un itinerario alla scoperta dell’ingegno dell’uomo nel corso dei secoli. Con i resti delle chiuse idrauliche di Leonardo, realizzate durante il suo soggiorno milanese, permette a chi visita di fare un salto storico/culturale a ritroso sulle antiche costruzioni idrauliche progettate per rendere navigabile il fiume Adda.
Il  Villaggio di Crespi d’Adda: la più importante testimonianza in Italia del fenomeno dei villaggi operai: ha costituito una delle realizzazioni più complete ed originali nel mondo e si è conservato perfettamente integro – mantenendo pressoché intatto il suo aspetto urbanistico e architettonico. Per le sue caratteristiche ambientali e formali ritenute di eccezionale valore storico, urbanistico e sociale, L’Unesco il 5 dicembre 1995 ha inserito Crespi d’Adda tra i siti del patrimonio mondiale della cultura (World Heritage List)..

ECOMUSEO ADDA DI LEONARDO DA VINCI

Questi i principali punti di interesse dell’Ecomuseo Adda di Leonardo Da Vinci:
Diga Nuova di Robbiate


Opera idraulica costruita tra il 1906 ed il 1914 per la Centrale Esterle, misura 130m di lunghezza ed è divisa in cinque arcate con paratoie tipo Stoney. Sovralza il fiume di quasi 10 m creando uno specchio d’acqua lungo parecchi chilometri. Il canale derivatore è lungo 5 Km, di cui 3,5 in galleria. Lo sbarramento di Robbiate creava nel letto del fiume un dislivello di circa 8 metri fra il livello a monte e quello a valle della diga. La configurazione idraulica originale era piuttosto particolare, in quanto non vi erano condotte o collettori: ogni vasca di carico conteneva immersa una turbina Francis con sei giranti, suddivise in tre coppie e collegate da un lungo albero, che le univa all’alternatore, posto nella sala macchine. La ragione di queste macchine così particolari, stava in un limite tecnologico dell’epoca: la portata turbinata da ciascuno dei gruppi era così grande da dover essere frazionata su più giranti. L’impianto prese regolare servizio, con due gruppi da 1.800 kW, nell’agosto del 1920.

Ponte in Ferro San Michele di Paderno d’Adda

Costruito tra il 1887 e il 1889 su progetto dell’ingegnere svizzero Jules Röthlisberger e realizzato dalla Società Nazionale Officine di Savigliano, è lungo 266 metri e si eleva a 85 metri al di sopra del livello del fiume. La struttura è interamente chiodata con la stessa tecnica della Torre Eiffel e fu tra i primi esempi di opera in ferro che utilizzò la teoria dell’ellisse di elasticità. E’ formato da un’unica campata in travi di ferro da 150 metri di corda che sostiene, tramite 7 piloni sempre in ferro, un’impalcatura a due livelli di percorribilità, il primo ferroviario e il secondo stradale.

Approfondimenti: Descrizione ecomuseo


Caccia ai Tesori Lombardi – Puntata 3 – 2009 “Ecomuseo Adda di Leonardo” – Massimo Zanello.

VILLAGGIO CRESPI D’ADDA

Crespi è il nome della famiglia di industriali cotonieri lombardi che a fine Ottocento realizzò un moderno “Villaggio ideale del lavoro” accanto al proprio opificio tessile, lungo la riva bergamasca del fiume Adda.

La famiglia Crespi e Busto Arsizio Nella storia economica di Busto Arsizio il tessile – è comprovato e risaputo – ha occupato un posto preminente; i dati statistici, anzi, confermano Busto ai primi posti, per numero d’imprese e volume di affari, tra i paesi dell’Altomilanese. Scorrendo nomi e ditte, già agli inizi dell’800 vi troviamo la ditta “Benigno Crespi”. Essa prendeva nome dal titolare e fondatore, appartenente a famiglia di lunga tradizione bustese, soprannominata dei “Tengitt”, imprenditori tessili che operavano nella cittadina e nei dintorni. Antonio (1805-1883), figlio di Benigno, sviluppò l’impresa e ampliò il raggio dei commerci, soprattutto tra il 1850 e il 1860, con deposito a Lodi e rappresentanze sino a Bolzano.

Il Villaggio Crespi d’Adda è una vera e propria cittadina completa costruita dal nulla dal padrone della fabbrica per i suoi dipendenti e le loro famiglie. Ai lavoratori venivano messi a disposizione una casa con orto e giardino e tutti i servizi necessari. In questo piccolo mondo perfetto il padrone “regnava” dal suo castello e provvedeva come un padre a tutti i bisogni dei dipendenti: dentro e fuori la fabbrica e “dalla culla alla tomba”, anticipando le tutele dello Stato stesso. Nel Villaggio potevano abitare solo coloro che lavoravano nell’opificio, e la vita di tutti i singoli e della comunità intera “ruotava attorno alla fabbrica stessa”, ai suoi ritmi e alle sue esigenze.

Approfondimenti: Villaggio Crespi d’Adda
Approfondimenti: La Famiglia Crespi


Una produzione RAI Cultura in collaborazione con Associazione Crespi d’Adda.


Non lontano da Capriate sorge un incredibile spaccato della storia d’Italia: il villaggio operaio di Crespi d’Adda.


Una bellissima versione del Villaggio Operaio CRESPI DADDA . Video girato con un drone che permette viste  inaccessibili alle persone.


La centrale Taccani di Trezzo sull’Adda, uno degli esempi più alti di architettura industriale.


Il fiume, il paesaggio, la gente: partono da qui le storie che il trevigliese Mario Donadoni, fotografo, grafico, appassionato di storia ed esperto di tecnologie digitali, ha voluto raccontare nel suo: “In mezzo scorre l‘Adda“.