Con questa visita, per il momento virtuale, vi portiamo a conoscere due gioielli lombardi molto particolari: l’Ecomuseo Adda di Leonardo Da Vinci ed il Villaggio di Crespi d’Adda. Testi, immagini, approfondimenti e video per evidenziare la ricchezza di questo territorio.
L’Ecomuseo Adda di Leonardo Da Vinci: un itinerario alla scoperta dell’ingegno dell’uomo nel corso dei secoli. Con i resti delle chiuse idrauliche di Leonardo, realizzate durante il suo soggiorno milanese, permette a chi visita di fare un salto storico/culturale a ritroso sulle antiche costruzioni idrauliche progettate per rendere navigabile il fiume Adda. ECOMUSEO ADDA DI LEONARDO DA VINCIQuesti i principali punti di interesse dell’Ecomuseo Adda di Leonardo Da Vinci:
Ponte in Ferro San Michele di Paderno d’AddaCostruito tra il 1887 e il 1889 su progetto dell’ingegnere svizzero Jules Röthlisberger e realizzato dalla Società Nazionale Officine di Savigliano, è lungo 266 metri e si eleva a 85 metri al di sopra del livello del fiume. La struttura è interamente chiodata con la stessa tecnica della Torre Eiffel e fu tra i primi esempi di opera in ferro che utilizzò la teoria dell’ellisse di elasticità. E’ formato da un’unica campata in travi di ferro da 150 metri di corda che sostiene, tramite 7 piloni sempre in ferro, un’impalcatura a due livelli di percorribilità, il primo ferroviario e il secondo stradale. Approfondimenti: Descrizione ecomuseo
VILLAGGIO CRESPI D’ADDACrespi è il nome della famiglia di industriali cotonieri lombardi che a fine Ottocento realizzò un moderno “Villaggio ideale del lavoro” accanto al proprio opificio tessile, lungo la riva bergamasca del fiume Adda. La famiglia Crespi e Busto Arsizio Nella storia economica di Busto Arsizio il tessile – è comprovato e risaputo – ha occupato un posto preminente; i dati statistici, anzi, confermano Busto ai primi posti, per numero d’imprese e volume di affari, tra i paesi dell’Altomilanese. Scorrendo nomi e ditte, già agli inizi dell’800 vi troviamo la ditta “Benigno Crespi”. Essa prendeva nome dal titolare e fondatore, appartenente a famiglia di lunga tradizione bustese, soprannominata dei “Tengitt”, imprenditori tessili che operavano nella cittadina e nei dintorni. Antonio (1805-1883), figlio di Benigno, sviluppò l’impresa e ampliò il raggio dei commerci, soprattutto tra il 1850 e il 1860, con deposito a Lodi e rappresentanze sino a Bolzano. Il Villaggio Crespi d’Adda è una vera e propria cittadina completa costruita dal nulla dal padrone della fabbrica per i suoi dipendenti e le loro famiglie. Ai lavoratori venivano messi a disposizione una casa con orto e giardino e tutti i servizi necessari. In questo piccolo mondo perfetto il padrone “regnava” dal suo castello e provvedeva come un padre a tutti i bisogni dei dipendenti: dentro e fuori la fabbrica e “dalla culla alla tomba”, anticipando le tutele dello Stato stesso. Nel Villaggio potevano abitare solo coloro che lavoravano nell’opificio, e la vita di tutti i singoli e della comunità intera “ruotava attorno alla fabbrica stessa”, ai suoi ritmi e alle sue esigenze. Approfondimenti: Villaggio Crespi d’Adda
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