A cura di Riccardo Valchierotti
Per questo numero del Notiziario tra vecchi e nuovi arrivi ho selezionato nuovamente otto volumi:
Una fatica da donne: indagine sulla quotidianita’ femminile nelle Valli di Lanzo tra fine Ottocento e meta’ Novecento di Marica Barbaro, Carla Parsanti Motti e Maria eresa Pocchiola Viter edito nel 2000 dalla Società Storica delle Valli di Lanzo. Testimonianze dirette delle protagoniste della vita quotidiana del secolo scorso, vissuta con sofferta dignità in un momento dominato dalle grandi trasformazioni del Novecento. Un libro scritto con sensibilità femminile, che intende evidenziare il lavoro svolto dalle donne: storie semplici, operose, rassegnate, a volte ingenue, mai superficiali. Segnalato dalla Giuria al Premio Itas 2001.
Deserto di ghiaccio: la storia dell’esplorazione artica di Fergus Fleming edito da Carocci nel 2003. Una storia lunga quasi un secolo che Fergus racconta con forza narrativa e ironia, utilizzando informazioni ricavate da carte e archivi. E’ la storia di una competizione di individui – sciatori norvegesi, aristocratici italiani, gentlemen britannici in tweed, svedesi alla guida di palloni aerostatici e italiani pionieri dei voli in dirigibile che si diressero a nord. E’ la storia di una sfida tra paesi all’alba della rivoluzione industriale. È la storia del mito e del fascino dell’inaccessibilità.
La traccia dell’angelo. La vita di Marco Siffredi di Antoine Chandellier edito da CDA & Vivalda nel 2005. Marco Siffredi scompare poco sotto la cima dell’Everest nel 2002, tentando la discesa con lo snowboard del Couloir Hornbein. la traccia di Marco si perde a 8700 metri. Il suo curriculum già era impressionante quando nel 2001 affrontò l’Everest per la prima volta, ma la sua fama non superava la cerchia degli addetti ai
lavori a Chamonix, dove viveva con la famiglia, il suo carattere sopra le righe lo aveva messo in contrasto con le austere guide alpine della capitale dell’alpinismo.
Due cordate per una parete: 1962, la prima italiana sulla Nord dell’Eiger di Giovanni Capra edito da Corbaccio nel 2006. Il 24 agosto del 2024 ci lasciava Andrea Mellano con questo libro possiamo rivivere una delle sue grandi imprese. Due cordate per una parete racconta un’impresa straordinaria, e descrive uno spaccato dell’Italia alpinistica (e non solo) dei primi anni Sessanta, fatto di operai, contadini e artigiani, molti dei quali hanno conosciuto la montagna grazie agli oratori e che hanno scalato per passione nei ritagli di tempo diventando sì accademici del CAI, ma restando defilati e in parte sconosciuti al grande pubblico.
Il vento fa il suo giro e ritorna in Val Maira di Serena Anastasi, Giacomo Pettenati e Livia Romano edito dalla Comunità Mairana nel 2009. Avrete certamente letto la bella intervista del nostro Fabio Di Gioia a Fredo Valla apparsa sul Notiziario n. 6 novembre-dicembre 2024. L’incontro casuale lungo la strada che da Ostana porta alla borgata San Bernardo
tra il pastore francese Philippe e due abitanti di Ostana può essere considerato l’inizio della tormentata storia de Il vento fa il suo giro. Uno dei due abitanti è Fredo Valla che, alcuni anni dopo, avrebbe trasformato la storia di Philippe e della sua famiglia in un soggetto cinematografico.
Andrea Filippi: il sogno di una vita: vita di un alpinista allievo di Gervasutti, ideatore della Scuola di scialpinismo SUCAI di Antonella Filippi con il contributo di Carlo Crovella edito da Fusta editore nel 2024.Avrete letto la recensione del libro apparsa sul n. 12 della La Rivista del Club Alpino Italiano. Scrive Antonella (figlia di Andrea Filippi): “Il 6 dicembre 1941 Andrea si iscrisse al CAI-UGET: tessera n*43282. Doveva essere per lui un grande momento perché riportò a grandi caratteri la notizia sulla sua agendina”. Il libro verrà presentato in sede dagli autori giovedì 29 maggio alle ore 21. Le’ on Zwingelstein: le grand raid e Ski de Printemps entrambi di Jacques Dieterlen editi dalle Edizioni del Gran Sasso rispettivamente nel 2024 e 2019. I libri sono stati presentati in Sede il 12 febbraio scorso. ll libro su Léon Zwingelstein ci parla di grandi RAID e Léon è senza ombra di dubbio uno dei più grandi scialpinisti del secolo scorso mentre Ski de Printemps è un inno allo sci primaverile e l’ autore Jacques Dieterlen giornalista, scrittore, pittore e grande appassionato di sci è uno dei pochi ad aver fatto della letteratura scialpinistica.
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